Àuguri

Gli antichi Romani, sin dagli albori, nelle loro misteriose pratiche divinatorie, avevano tra gli altri alcuni sacerdoti preposti all’interpretazione della volontà degli Dei. Lo facevano osservando il volo degli uccelli, questi erano gli Àuguri. Veniva osservata la tipologia, la direzione del volo, se gli uccelli volassero da soli o in gruppo ed il tipo di versi che emettevano. Non vaticinavano in maniera generica, ma verificavano che una decisione presa o un’azione intrapresa, fosse in armonia con il volere divino. Questioni pubbliche o private, piccole e grandi, passavano sempre per il verdetto degli Àuguri.

Oggi alziamo sempre meno gli occhi al cielo e abbiamo perso la capacità di trovare risposte guardando volare le creature alate, pretendiamo di essere concreti, pragmatici e performanti. Ma in realtà sentiamo sempre molto il bisogno degli auguri. Che portano con sé il desiderio di buoni auspici, il riscatto per un futuro, piccolo o grande che sia diverso e migliore.

Auguri a tutti dunque, che gli Dei di ogni tempo e di ogni credo ci siano propizi che approvino le nostre gesta che veglino sul nostro destino.